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Le
risposte dell'Esperto
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Nel seguito sono elencate le
domande con le relative risposte che sono state poste al
nostro Esperto sulla Certificazione Energetica.
Alcune delle vostre domande potrebbero non essere state
ancora inserite viste la quantità di domande
pervenute.
Si consiglia di visitare costantemente questa sezione
per essere sempre aggiornati.
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sulla domanda per visualizzare la risposta... |
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E' possibile la detrazione del 55% per le spese della coibentazione di una copertura che insiste su di un sottetto non riscaldato?
La FAQ 49 dell'ENEA cita: "Per avvalersi della detrazione sulla coibentazione di un tetto è necessario, in linea generale, che il sottotetto sia abitabile e
riscaldato. Se invece è non abitabile o addirittura non praticabile e di dimensioni tanto esigue da potersi considerare
un'intercapedine o un volume tecnico facente tutt'uno con la copertura e con il solaio orizzontale che delimita una zona
sottostante riscaldata, occorre che il tecnico asseveri questa circostanza ossia che il sottotetto forma un corpo unico con tetto e
solaio in modo da considerare il rispetto della trasmittanza complessiva copertura-sottotetto-solaio per consentire la detrazione.
Infine, se il sottotetto è praticabile ma non abitabile e non riscaldato, è agevolabile la coibentazione tra solaio e ambienti
sottostanti riscaldati ma non tra falde della copertura e sottotetto non riscaldato: la normativa, infatti, si limita ad agevolare la
protezione di ambienti riscaldati verso l'esterno o verso vani non riscaldati."
Mi è stato chiesto di
asseverare, degli infissi con tramittanza 1,55 dichiarati dal costruttore ,
eseguendo il calcolo semplificato risulta un valore di trasmittanza 3,87, si tratta di infissi in alluminio a taglio
termico con interno in legno, e vetro 4-14 gas argon.Nell'asseverazione da
presentare all'Enea posso, inserire direttamente i valori dichiarati dal
costruttore? Considerando che il calcolo semplificato non considera la struttura
mista legno alluminio.
Il Certificato del produttore è valido.
Sono uno studente dello IUAV, facoltà di pianificazione del territotio a Venezia. Sto approfondendo
l'argomento "geotermia". Non riesco a capire se l'applicazione di questa tecnologia è effettivamente "estendibile" al
territotio nazionale? O meglio, se la perforazione del terreno rende l'investimento conveniente.
La domanda trova risposta affermativa; attualmente la tecnologia in esame è in forte sviluppo e miglioria, soprattutto per quanto
concerne i piccoli impianti, quelli di utenza domestica, ovvero ancora quelli
in geotermia superficiale con vettori termici che siano aria o salamoia; il
principio è basato sull’elevata inerzia termica del terreno e sulla monotonìa
del gradiente termico con l’aumentare della profondità; comunque sia può
trovare sul web una vasta libreria e diverse aziende specializzate nel settore.
Sono un perito industriale ( specializzazione elettrotecnica ) iscritto all'albo professionale, chiedo se posso fare
l'attestato di qualificazione energetica ed il certificato energetico? Se si mi
puo indicare dei corsi di specializzazione.
Solo l’attestato - vedi domanda
precedente e simili; per quanto concerne i corsi può rivolgersi all’Agenzia
CasaClima, al Sacert, alla EdilClima e simili, gli Ordini Professionali, scuole
spedifiche di alta formazione, Istituti in genere accreditati presso il MIUR;
ovviamente la presente non vale in termini di pubblicità.
Sono un geometra regolarmente iscritto all'albo dei Geometri della prov di Napoli. La domanda è:
Posso produrre L'ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA e L'ATTESTATO DI QUALIFICAZIONE ENERGETICA. IN
POCHE PAROLE SONO ABILITATO A FAR QUESTO? OPPURE DEVO FREQUENTARE CORSI SPECIFICI AL RIGUARDO?
Se vuole un consiglio, frequenti dei corsi che la abilitino; secondo, l’attestato di qualificazione
energetica è un elaborato progettuale redatto da un tecnico abilitato; terzo il
certificato energetico, al pari del certificato di agibilità-abitabilità è un
certificato rilasciato da un organo della P.A. ossia il Comune o la Provincia o la Regione; quarto, mancano
le linee guida che stabiliscano definitivamente chi deve rilasciare il
certificato.
Ho richiesto al Comune il Permesso di Costruire per la sostituzione di una copertura (in legno e tegole,
il classico sottotetto) a falde su una casa rurale con una copertura analoga. Il comune mi ha richiesto
tra i documenti da integrare per il rilascio del permesso, il progetto ai sensi
della legge n° 10/91. Il quesito che Le pongo e': Premesso che la regione
campania non ha legiferato in merito, quindi ci troviamo nel rispetto della
normativa nazionale ossia 10/91 e succ. mod. ed int.. è obbligatorio il progetto
ai sensi della legge 10/91 e s.m.i. visto che la superficie totale del tetto è
di circa 140 mq? Se si, la relazione tecnica
e le verifiche vanno fatte solo sui volumi del sottotetto oppure sull'intero
fabbricato?
Le verifiche vanno effettuate sull’intero fabbricato, e ciò individuate tutte le superfici disperdenti, il
volume riscaldato e la superficie calpestabile riscaldata.
Il sottoscritto ha presentato un progetto di ristrutturazione di un fabbricato di vecchia
costruzione originariamente destinato a civile abitazione. Con il suddetto
progetto oltre al cambio di destinazione d'uso da civile abitazione a deposito,
stiamo intervendo dal punto di vista della riqualificazione energetica
dell'edificio è più precisamente sulle strutture opache verticali; sulla
copertura; sulle chiusure trasparenti e sul pavimento appoggiato al terreno. Per tutto ciò vorrei sapere
se il mio cliente può usufruire della detrazione del 55% x interventi di
efficienza energetica.
La risposta è affermativa purché il locale in questione
sia dotato di impianto per la climatizzazione invernale, diversamente il
fabbisogno di calore curante il periodo di riscaldamento risulterebbe nullo e
nulla diverrebbe la classe energetica dell’edificio.
Dove è possibile scaricare i parametri di trasmittanza di tutti i materiali (UNI) come ad esempio i foratoni in
lapilcemento?
Per quanto ne so sinceramente sono acquistabili solo in libreria; può comunque trovare qualcosa sul sito
dell’Agenzia CasaClima o di converso, le librerie dei software ne sono fornite.
In riferimento alla Sua risposta alla domanda nell'elenco: Possono gli architetti
progettare l'isolamento termico e gli impianti di riscaldamento degli immobili
per civile abitazione? Con particolare riferimento alla progettazione degli impianti mi
risultano ci siano sentenze che dicano il contrario della Sua risposta.
Cliccare qui per scaricare il file PDF contenente la risposta.
Alla luce delle più recenti normative in
materia, quali figure professionali possono redigere l'attestato ed il
certificato di qualificazione energetica.
Primo Problema: Purtroppo, ad oggi, tutti i tecnici abilitati, ingegneri, architetti, geometri, periti possono redigere in genere un attestato di
qualificazione energetica; ad opinabilissimo giudizio del sottoscritto,
nell’ottica di una formazione professionale che tale possa definirsi, andrebbe comunque
istituito un Albo di tecnici abilitati nel settore e formati soprattutto con un
numero minimo di ore di corso frequentato, corsi che andrebbero seguiti in
maniera seria ed impartiti soprattutto da enti altamente qualificati o da
scuole di alta formazione accreditate presso il MIUR o comunque sia da
“qualcuno” estremamente preparato in materia; sinceramente in Italia esistono non più di una decina definiamoli “enti”
in grado di assolvere a detto delicatissimo compito, tipo CasaClima, Sacert,
Edilclima, gli Atenei di Bolzano, Roma
e altri di cui non mi sovviene il nome
e che spero non se ne dolgano; ciò determina ovviamente l’esigenza
dell’istituzione di un Albo,
preferibilmente Nazionale, cui riferirsi, esigenza importantissima per i committenti e per le imprese del
settore; ritengo questa una strada perseguibile e comunque altamente professionale e competitiva.
Secondo Problema: il Certificato Energetico è un certificato propriamente detto e da un punto di vista giuristico
–legislativo è molto simile al certificato di abilitabilità- agibilità; ovvero,
è il committente proprietario di casa che, ricevuto da un tecnico l’attestato
di qualificazione energetica completo di elaborati di calcolo, grafici e
quant’altro, dovrebbe richiedere al Comune di appartenenza o ad un ente della
P.A. preposto, il rilascio di detto Certificato, ovviamente dietro oblazione,
Certificato che dovrebbe successivamente accompagnare l’immobile durante tutta
la sua vita utile, compresi i contratti di locazione e i trasferimenti a titolo
oneroso; non mi risulta che ad oggi le cose funzionino esattamente così e molto
spesso si fa confusione tra l’attestato di qualificazione energetica che nulla
altro è che un elaborato di calcolo e il Certificato Energetico che è un
Certificato!
Un cliente sta ristrutturando un fabbricato con cambio di destinazione d'uso da frantoio a
civile abitazione. Dovendo sostituire gli
infissi, il rifacimento del manto di copertura e pavimento appoggiato al
terreno, eseguire un intonaco a cappotto e installare una caldaia. Per tutto ciò suindicato può usufruire delle detrazioni del 55%?
Si, senza limitazione alcuna se non quella della corretta individuazione dell’involucro edilizio riscaldato.
Devo eseguire interventi di manutenzione
straordinaria al tetto di un fabbricato per civile abitazione (condominio). I
proprietario dell'ultimo piano vogliono inserire uno strato di materiale
coibentante per migliorare le prestazioni energetiche del componente. Tale
spesa è detraibile al 55%? Poichè la spesa per la coibentazione sarà sostenuta
interamente dai condomini dell'ultimo piano mentre la spesa per la manutenzione
straordinaria è a carico di tutti, chi eventualmente può detrarre? e quanto?
In primis va redatto l’attestato di qualificazione
energetica prima e dopo l’intervento, di modo che sia valutabile la miglioria
energetica apportata; al solito le spese sostenute devono essere tutte
rintracciabili, ovvero effettuate a mezzo bonifico bancario; la pratica va
inoltrata all’ENEA e, in ultimo, tutti i soggetti che hanno contribuito a detta
spesa, ognuno secondo quanto sostenuto, potranno beneficiare della detrazione.
Sono il progettista e direttore dei lavori di un
fabbricato con vano box al piano terra ed civile abitazione al piano primo.Si
fa presente che ad oggi l'intero stabile è allo stato grezzo.Dovendo allo stato
attuale, il proprietario vendere solo il vano garage, quindi fare la
stipula,devo redigere certificazione energetica del garage in quanto
richiestami dal notaio?
Trattandosi di volumi non riscaldati l’attestato di qualificazione enrgetica non ha
senso; ovviamente è importante in merito una asseverazione del
tecnico.
Per pareti interrate
contro-terra e pavimento contro-terra di un locale box (non riscaldato) ci sono
dei limiti di trasmittanza da rispettare? Su alcuni opuscoli di materiali edili che parlano di limite 0,80. E' possibile?
Se il locale di cui si parla è non riscaldato,
ovviamente non va valutato nei valori caratteristici dell’involucro edilizio in
esame, ovvero volume riscaldato, il complesso di tutte le superfici disperdenti e in ultimo la
superficie riscaldata, calpestabile, nei piani; di conseguenza i valori di trasmittanza di pareti contro terra
o solai contro terra di un volume non riscaldato perdono di significato fisico;
va detto tuttavia che qualora in futuro detti locali dovessero subire una
qualche variazione e diventare abitabili e quindi riscaldati è buona norma
prevedere già in fase di progettazione dei valori di trasmittanza buoni di
pareti e solai contro terra; ad opinabilissimo giudizio del sottoscritto, detto
valore dovrebbe essere almeno di 0,5 Wmq/K.
Sono detraibili al 55% le spese per l'installazione
di nuove finestre rasatetto che rispondono ai limiti di trasmittanza? Si tratta di nuova apertura senza
sostituzione di finestre preesistenti. Possono essere valutati per la
qualificazione dell'edificio?
Si, non vi sono ostacoli.
Dovendo fare una compravendita di un villino in
campagna, dove non risulta alcun impianto di riscaldamento e raffrescamento, il
notaio ha richiesto un'attestazione da parte del tecnico dove dovrà dichiarare
che l'abitazione risulta in stato di abbandono e pessime condizioni statiche e
privo di impianto termico ed elettrico e di raffrescamento. Volevo sapere perchè
devo dichiarare il falso visto che l'abitazione risulta in buone condizioni
avente un impianto elettrico datato, eventualmente come posso redigere tale
dichiarazione?
Semplice, dichiari sempre il vero, faccia redigere
da un tecnico abilitato l’Attestato di Qualificazione Energetica. Si ricordi
che, anche se l’immobile non è dotato di impianto di riscaldamento, tipo una
casa al mare, tuttavia la categoria catastale implicherebbe che la stesura
dell’attestato; nulla vieta, comunque, che può effettivamente dichiarare che
l’abitazione in questione è priva di impianto di riscaldamento e che pertanto la
classe energetica dell’edificio che da calcolo verrebbe in una determinata
classe, ad esempio B, è tuttavia da considerarsi non definibile proprio perché
l’involucro non è dotato di impianto e quindi il fabbisogno di calore in
termini di kWh/mq anno perde di significato fisico.
Quali sono i valori limite di trasmittanza termica
attualmente applicabili in zona climatica "E"?
Nella tabella sono riportati i valori limite di trasmittanza.
Il limite dei 1000 mq di superficie utile è riferito a quella commerciale o a cosa altro?
In Toscana cosa occorre fare nel seguente caso: pratica presentata al comune per la costruzione di terratetto
con più unità abitative (sup. utile, quella commerciale, inferiore ai 1000 mq), l'unità immobiliare terratetto viene venduta in corso di
costruzione, quindi l'attestato di qualificazione energetica che il costruttore deve produrre per legge, in questo caso
a cosa si riferisce? A quali parti muri, solai..
Il riferimento normativo è quello di superficie
utile per la definizione che ne viene dalla legge urbanistica e di conseguenza dallo
strumento urbanistico vigente nel comune di suo interesse; essa è ovviamente la
superficie utile netta interna con altezza per lo meno di 1,40 m; comunque sia
il limite dei 1000 mq è stato superato dal 1° luglio c.a.; si ricorda che per
tutti i trasferimenti a titolo oneroso di qualunque immobile caratterizzato da
un impianto per la climatizzazione invernale, l’Attestato di qualificazione
Energetica è obbligatorio. Al solito vanno individuate tutte le superfici
disperdenti, i volumi riscaldati e la superficie orizzontale sempre nei piani
riscaldati; a seconda della zona climatica d’appartenenza si effettua un
bilancio energetico che poi restituirà un valore in termini di kWh/mq anno a
cui corrisponderà una categoria energetica.
Vi sono dei Comuni posti nelle zone interne che
presentano luoghi a grande differenza di quota ( circa
ml. 160) da quella prevista dal punto
di riferimento del centro storico. In questi casi è
possibile fare un calcolo interpolato tra i valori previsti nella
provincia di appartenenza del Comune con quelli
previsti per la provincia più vicina per
caratteristica e quota. Questo spesso capita per
Comuni che
sono ubicati in prossimità dei limiti
provinciali?
Normalmente gli algoritmi di calcolo consentono di
valutare la differenza altimetrica rispetto al
comune di appartenenza che, secondo classificazione
nazionale possiede un certo numero di gradi
giorno; in alcuni casi si ottengono valori di gradi
giorni eccezionalmente elevati; per esempio il comune di
Senalles (BZ) presenta circa 5.000 HGT- gradi giorno
rispetto al comune di Bolzano che invece di norma
presenta 2736 HGT; detti valori climatici sono del tutto
simili a quelli che si ritroverebbero in Scandinava; ciò
ovviamente è dovuto alla differenza altimetrica, quindi
al gradiente termico che rientra nella temperatura di
progetto.
I miei genitori stanno ristrutturando la casa tramite
ristrutturazione del piano intermedio e recupero del
sotto tetto a fini abitativi ed hanno eseguito rilevanti
interventi per fruire della detrazione del 55 %. Adesso
il tecnico che dovrà fare la certificazione sostiene che
non è possibile agevolare gli interventi fatti sul piano
sottotetto, anche se eseguiti con le caratteristiche
richieste dalla normativa (tetto, riscaldamento a
pavimento, cappotto, infissi), in quanto è stato
eseguito un aumento volumetrico. L'aumento c'è stato ma
solo per poter abitare il sottotetto senza aumentare la
superficie calpestabile, dovrebbe essere considerato
aumento tecnico e quindi rientrante lo stesso
nell'agevolazione?
Sinceramente il quesito non è molto chiaro; da un punto
di vista puramente normativo, se nella DIA è stato
tutto regolarmente denunciato, se le fatture
d’acquisto dei materiali, di vetri ed infissi e ancora
della caldaia sono in regola, è solo un problema di
resa energetica complessiva dell’involucro edilizio;
nello specifico se il fabbisogno di calore specifico è
minore del 20% del valore massimo ammesso dalla tabella
di cui all’Allegato C del decreto, che poi nulla altro
è che il famoso EPI limite, se ancora il valore di
trasmittanza medio dei singoli elementi disperdenti sia
opachi che verticali, ovvero mura esterne, tetto solai
verso vani non riscaldati o verso terreno, è tale da
rispettare i valori minimi prestazionali di cui
all’allegato D del decreto, non sussistono difficoltà.
Come si calcolo l'EPi limite, il fabbisogno di
combustibile e il fabbisogno di energia elettrica? Trovo questi dati (utili per
compilare la relazione tecnica Legge 10)compilando la certificazione energetica
con il programma del Cened - Regione Lombardia?
Il valore
EPI limite null'altro è che il valore limite, a seconda della zona climatica
di appartenenza e a seconda del rapporto Superficie disperdente /Volume
riscaldato per ottenere in termini di
kWh/mq anno il consumo di energia; negli algoritmi di calcolo il fabbisogno di
calore per il riscaldamento viene altresì restituito in termini di kWh/anno;
detto valore è ovviamente trasmutabile in termini di potenza per il dimensionamento per un impianto fotovoltaico
che possa sopperire tramite una giusta macchina termica al riscaldamento
invernale; normalmente la resa di un impianto fotovoltaico ad elevata
efficienza energetica, quindi monocristallino, è crescente dal Nord Italia
verso il Sud Italia; un impianto in
Lombardia presenta una resa di 1.100 kWh/anno per 1 Kwp ; a Roma detto valore
sale a circa 1.400; al Sud a 1.600; nell’estremo sud della Sicilia a 1.900; a
detto valore dovrà essere sommato ovviamente al consumo annuo in bolletta ENEL
per dimensionare un impianto fotovoltaico di adeguata potenza.
Si deve procedere alla vendita di un fabbricato ad uso
commerciale avente superficie superiore a mq. 1000
edificato nel 1950 privo di qualsiasi impianto termico,
sia di riscaldamento che di climatizzazione . E'
obbligatorio allegare al rogito l'Attestato di
qualificazione energetica?
Va detto che se l’immobile è effettivamente non
riscaldato in alcuna sua parte l’attestato di
qualificazione energetica non va redatto; tuttavia la
destinazione ad uso commerciale rende questa ipotesi
anacronistica; a giudizio dello scrivente va quindi
redatto l’attestato.
Ho richiesto un Permesso di Costruire al Comune nel
novembre 2007 per la costruzione di un edifico per civile
abitazione, ma per varie ragioni burocratiche tale
Permesso sarà rilasciato entro questo mese di giugno
2008. La relazione termotecnica allegata al
progetto fu eseguita applicando i parametri del 2007, ma
la costruzione inizierà dopo il rilascio del permesso,
dunque nel 2008: quali sono i valori di trasmittanza da
applicare? 2007 o 2008?
I parametri di riferimento sono quelli attuali, quindi 2008.
L'acquisto e l'installazione di condizionatori per la
climatizzazione estiva è soggetto a qualche agevolazione
fiscale?
1)
Verifica con il software Termiplan, legge 10/91. Villetta
(unico edificio) con cantina interrata non riscaldata. Piano
terra riscaldato (due appartamenti), piano primo
riscaldato (un appartamento), sottotetto plafonato non
riscaldato. Caldaia 24kW, unico generatore. Verifica
il FEN e l'ETAg ma non verifica di molto il CD...che vuol
dire? Dove agire? Dove sbaglio? 2) Devo includere la cantina-garage interrata non riscaldata
tra i vani?
Probabilmente non viene valutato correttamente il rapporto volume
riscaldato su superficie disperdente, ovvero qualora
detto valore non fosse ottimale avrebbe più superficie
disperdente rispetto al volume riscaldato e
conseguenzialmente aumento dei ponti termici e
diminuzione della resa energetica dell’edificio; per
quanto concerne la cantina è chiaramente un volume non
riscaldato e quindi non va incluso nel calcolo.
L'attestato di qualificazione energetica può essere
firmato dal progettista, nonchè direttore dei lavori?
Per quanto riguarda il
progettista si, per quanto concerne la direzione lavori
solo nell’ipotesi che progettista e direttore dei
lavori siano al stessa persona.
In riferimento alla finanziaria del 28/12/2007 num. 27
della regione Lazio, per effettuare un'istallazione di
impianto fotovoltaico è ancora necessario presentare una
D.I.A. al comune dove viene montato l'impianto stesso?
Purtroppo è necessario interpellare il comune di
appartenenza; la legge sulle autonomie locali è tale
che non tutti si regolino allo stesso modo; è possibile
che quando il fotovoltaico sarà assimilabile ad un
elettrodomestico la DIA non sarà più necessaria.
Possono i geometri timbrare e firmare un progetto di impianto fotovoltaico calcolato sotto i 20 Kwp visto che è considerato un impianto civile?
Sarebbe utile che contattasse il Collegio dei Geometri presso il quale è iscritto.
Vorrei sapere su cosa bisognerebbe intervenire o modificare se l'EPI o FEP(KWh/mq a) non risultasse verificato, quando si procede alla verifica termica con il metodo base.
Migliorare il valore di trasmittanza degli elementi disperdenti.
E' prevista la detrazione del 55%, se i lavori sono totalmente o parzialmente eseguiti dal richiedente stesso, proprietario dell'immobile, anche se pensionato, e se consentito, che tipo di documentazione va redatta.1000 mq, visto che il sottotetto è piccolo, e quindi verificare solo le trasmittanze, oppure sono completamente esente dall'applicazione del decreto?
L’importante è che i pagamenti per i lavori effettuati, e quindi le somme detraibili, siano sempre effettuati con bonifico bancario; l’attuale strumento prevede la detrazione in 3 o in 10 anni fiscali; per quanto concerne la documentazione da produrre per l’ENEA, va valutata a seconda degli interventi effettuati con i vari commi di riferimento del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico
Domanda nr. 1 - Concessione edilizia rilasciata nel 2004, lavori mai iniziati. Nel 2007 è stata rilasciato rinnovo di concessione edilizia: sono esente dal DLgs 192 e smi?
Domanda nr. 2 - DIA del marzo 2007 per ultimazione finiture interne di un sottotetto esistente (infissi, murature e solai esistenti). Ho migliorato il confort termico foderando le
pareti esterni dall'interno con pannelli in polistirene da 3 cm e tramezzo in mattoni forati. Che parametri devo rispettare? Posso intenderla come ristrutturazione di edifici < 1000 mq, visto che il sottotetto è piccolo, e quindi verificare solo le trasmittanze, oppure sono completamente esente dall'applicazione del decreto?
Per quanto concerne la prima domanda non si vede onestamente perché dovrebbe astenersi dal redigere il calcolo per il fabbisogno energetico dell’edificio, ciò nella considerazione che comunque dovrebbe farlo.
Stesso discorso per la seconda parte della domanda; va detto in merito che bisognerebbe definitivamente uscire dall’empasse della verifica e dei parametri da rispettare: semplicemente, progettare e utilizzare tamponature esterne, elementi tetto e solai verso vani non riscaldati tali che il loro valore di trasmittanza sia minore o al più uguale a 0,5 W/mqK; difficilmente con tale valore di dispersione unitaria otterrebbe un involucro edilizio di scarsa efficienza energetica.
A titolo d’esempio va detto che nella Provincia Autonoma di Trento e Bolzano per ottenere la classe A i valori di trasmittanza medi si attestano su 0,3 W/mqK.
Per quanto riguarda l'ampliamento di un capannone industriale non volendo il committente installare un impianto di riscaldamento (esposizione di auto usate) per ottenere il
permesso a costruire è necessario redigere la relazione sul consumo energetico?
E se dovesse decidere di installare un impianto di riscaldamento?
Il certificato energetico o meglio l’attestato di qualificazione energetica riguarda solo gli involucri
edilizi soggetti a riscaldamento e/o raffrescamento; in mancanza di impianto non ha senso parlare di detto
certificato; è utile comunque una relazione asseverata che attesti quanto detto.
In
questi giorni tutti i cittadini della prov. di Bari
stanno ricevendo una comunicazione ai sensi del comma 14
dell'allegato L del D.Lgs n. 311/06 che stabilisce che
tutti i responsabili di impianti termici destinati alla
climatizzazione estiva ed invernale , per tramite del
proprio manutentore devono trasmettere alla provincia
entro e non oltre il 31/05/08 i rapporti di controllo
tecnico ed in particolare l'allegato G o F al D.Lgs
192/05 a seconda se la potenza nominale al focolare sia o
meno inferiore ai 35 Kw.Inoltre pare che si richiederebbe
una relazione tecnica ed asseverazione di efficienza
energetica di cui all'allegato E e all'allegato I comma
15 del D.Lgs 311/06.Gradirei sapere se i geometri
regolarmente iscritti all'Albo posso redigere e quindi
asseverare tale relazione.
Si, perfettamente nei compiti e nelle possibilità professionali del geometra.
In
fase di progettazione quale documentazione bisogna
allegare alla richiesta del permesso di costruire al
Comune ai fini dell'applicazione del D. Lgs. 311/2006?
Il calcolo inerente agli indici termici del fabbricato,
anche solo se in via puramente previsionale; si intende
previsionale in quanto buona parte della resa energetica
del fabbricato dipende dall’efficienza energetica
dell’involucro edilizio; ovvero se nel “capitolato
d’appalto” sono state inserite voci specifiche che
indicano dettagliatamente un particolare tipo di
isolamento termico oppure infissi e vetri con determinate
caratteristiche tecniche, così come per gli impianti e le
relative forme rinnovabili di energia da prevedere nel
progetto, nessun problema; diversamente, il calcolo
per gli indici termici del fabbricato sarà puramente
previsionale e una volta ultimati i lavori, sarà
necessario redigere nuovo attestato di qualificazione
energetica perfettamente rispondente allo stato di fatto.
E'
in corso di realizzazione un complesso di tre palazzine
il cui Permesso a Costruire è stato rilasciato prima
della data 8 ottobre 2005 evidente nell'art.2 del D.L.
311/06; devo rispettare le imposizioni di legge e quindi
dovrò presentare l'attestato energetico?
Se l’immobile è ancora in corso di realizzazione
conviene comunque preparare l’attestato di
qualificazione energetica; ciò in ragione anche della
considerazione che da 1°luglio c.a. per i trasferimenti a
titolo oneroso di qualunque immobile sarà necessario
possedere detta documentazione.
E'
possibile ottenere la detrazione del 55% anche solo
mettendo le valvole termostatiche ed i contatori di
calore ad ogni radiatore di un condominio? Occorre
anche in questo caso la certificazione energetica?
La qualificazione energetica ci vuole; per quanto concerne
la prima parte della domanda ci si chiede onestamente a
cosa serva cambiare solo le valvole termostatiche e
installare n- enne cronotermostati se il generatore di
calore è obsoleto e con rendimento scadente.
Devo
ristrutturare casa e contestualmente rifare l'impianto
termoidraulico. Per legge sono obbligato a soddisfare il
50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria mediante
energie rinnovabili. Abitando in un palazzo di tre
appartamenti disposti su tre piani, con il tetto in
comune, devo avere l'approvazione degli altri inquilini
per poter installare i pannelli sul tetto? Il rifiuto
degli altri inquilini all'installazione dei pannelli sul
tetto può essere considerato un valido motivo di deroga?
L’approvazione dei condomini è necessaria, anche se va
detto che qualora dovesse sostituire la sola caldaia con
tutte le apparecchiature termoidrauliche ed elettroniche
utili al controllo del calore, non è obbligato a nulla.
Il riferimento di legge è per tutte le nuove costruzioni.
Vorrei
sapere come si stabilisce la detrazione delle singole
quote in caso di più beneficiari. Dopo
aver richiesto la detrazione con l'opzione
"DETRAZIONE CHIESTA ANCHE PER CONTO DI ALTRI",
la
ricevuta informatica che arriva è unica, quindi per la
detrazione dei singoli beneficiari come si procede?
Vorrei
sapere se in un caso di tre beneficiari, il beneficio si
divide matematicamente in tre parti o è possibile
decidere per una detrazione differenziata? In
questo secondo caso come si procede materialmente? Dato
che il codice è sempre lo stesso, è sufficiente che
ognuno riporti nella propria denuncia la quota di
partecipazione al beneficio? E'
sufficiente che la somma delle singole detrazioni non
superi il totale complessivo dell'istanza?
Prima di tutto è utile ricordarle che ogni pagamento va
effettuato con bonifico bancario e conseguenzialmente
ognuno dei soggetti potrà avvalersi della
detrazione IRPEF in ragione del 55% per l’importo
economico effettivamente pagato; qualora il soggetto che
ha pagato è unico, in quanto potrebbe essere il titolare
del permesso di costruire o l’amministratore del
condominio, ai fini della ripartizione ci si può avvalere
delle tabelle millesimali da allegare alla relazione
asseverata, la quale è uno dei documenti che vanno
inviati all’ENEA. Per quanto concerne l’importo
detraibile, se ognuno degli aventi diritto è proprietario
di un’unità immobiliare con riscaldamento autonomo, o
comunque con un proprio identificativo catastale, ogni
proprietario potrà in caso di ristrutturazione con
miglioria energetica, richiedere la detrazione fino ad un
massimo di 100.000 € -centomila euro.
Volevo
chiedere se per un edificio residenziale edificato nella
Regione Lazio (linee guida ancora non emanate) in forza
del permesso di costruire rilasciato in data 23 marzo
2004 con lavori iniziati in data 17 gennaio 2005 ed
ultimati in data 03 gennaio 2008 è necessario
l'attestato di qualificazione energetica?
L’attestato è comunque necessario. Tenga in conto che
dal 1°luglio 2008 per tutti gli immobili per superfici
fino a 1000 mq l’attestato di qualificazione diverrà
obbligatorio per tutti i trasferimenti a titolo oneroso.
Nel
caso di un villino su più piani, ai fini del calcolo del
fabbisogno energetico, si può prevedere l'istallazione
dei termosifoni anche nella sala Hobby, nel garage
privato, e nella mansarda. In caso contrario, come vanno
trattate queste zone ai fini del calcolo?
Ai fini del calcolo vanno sempre identificati
correttamente i gradi giorno , i volumi riscaldati,
le superfici disperdenti opache e trasparenti e i relativi
valori in termini di trasmittanza; ciò consente di
calcolare il fabbisogno energetico dell’edificio.
Vorrei
sapere se le caldaie non a condensazione possono
usufruire della detrazione fiscale del 55%?
In merito va detto che un
emendamento alla Finanziaria 2008, approvato dalla
Commissione Bilancio della Camera, estende lo sconto del
55% anche per la sostituzione dei vecchi impianti di
riscaldamento con caldaie ecologiche non a condensazione.
Lo scorso 4 dicembre la Commissione Bilancio della Camera
ha approvato un emendamento al disegno di legge
Finanziaria 2008 che estende anche ad altri tipi di
impianti, oltre alle caldaie a condensazione, la
possibilità di detrarre dall'Irpef il 55% delle spese
sostenute per la sostituzione dei vecchi impianti di
climatizzazione invernale con impianti più efficienti.
Tale agevolazione, come noto, era già prevista dalla
Finanziaria 2007, comma 347, il quale stabilisce che
“Per le spese documentate, sostenute entro il 31
dicembre 2007, per interventi di sostituzione di impianti
di climatizzazione invernale con impianti dotati di
caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del
sistema di distribuzione, spetta una detrazione
dall'imposta lorda per una quota pari al 55 per cento
degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a
un valore massimo della detrazione di 30.000 euro, da
ripartire in tre quote annuali di pari importo”.
L'emendamento alla Finanziaria 2008, presentato dal
deputato Brugger e approvato dalla Commissione Bilancio,
estende l'applicazione della detrazione anche alle spese
sostenute per la sostituzione (intera o parziale), entro
il 31 dicembre 2009, dell'impianto di climatizzazione
invernale con uno ecologico non a condensazione, per
esempio caldaie che impiegano combustibile derivato
dagli scarti dell'agricoltura o del legno. Entro un
limite massimo di mille euro l'anno ci si potrà avvalere
dello sconto, che sarà coperto attraverso lo
stanziamento di 2 milioni di euro annui.
Sto
acquistando un locale ad uso commerciale, realizzato con
permesso di costruire rilasciato in data 10.07.2006, in
fase di ultimazione. L'impianto di
riscaldamento/climatizzazione è stato realizzato con
monosplit a pompa di calore, mentre l'impianto termico
tradizionale è stato solo predisposto (mancano caldaia
e radiatori). E' obbligatorio allegare all'atto di
compravendita il certificato o attestato di
qualificazione energetica?
Se l’immobile è superiore a mille metri quadrati di
superficie utile riscaldata e il rogito notarile avviene
prima del 1° luglio c.a., l’attestato di qualificazione
energetica non è necessario per il trasferimento a titolo
oneroso dello stesso; dopo il 1° luglio diventerà sempre
obbligatorio. Per completezza si allega l’estratto del
D.Lgs 311/06 inerente alla domanda.
E'
obbligatorio presentare al comune contestualmente alla
domanda per il permesso di costruire per un edificio per
civile abitazione costituito da più unità immobiliari
ognuno dotato di riscaldamento autonomo la certificazione
energetica per l'intero edificio? Se necessario chi
dovrebbe controllare che tale certificazione venga
effettuata visto che il Comune in oggetto non ne fa
esplicita richiesta?Il contesto geografico è la
provincia di Campobasso.
Dunque, per quanto concerne la prima parte della domanda,
sono della ferma opinione che il certificato energetico
vada redatto sempre sull’intero immobile e non sulla
singola unità immobiliare e ciò anche nelle ipotesi di
unità immobiliari con riscaldamento autonomo; il
ragionamento nasce dalla considerazione che ovviamente si
troverebbero avvantaggiati i proprietari delle unità
ubicate agli impalcati fuoriterra intermedi, mentre di
converso i proprietari del primo piano fuoriterra e
dell’ultimo fuoriterra si troverebbero con dei valori
energetici peggiorativi…
Discorso analogo vale anche ad esempio per delle
costruzioni come le villette a schiera, costruite per
esempio con un’unica concessione edilizia; in analogia a
quanto detto, è chiaro che si troverebbero avvantaggiati
i proprietari delle unità intermedie alla schiera, avendo
solo tre superfici disperdenti, ossia frontale, posteriore
e tetto, mentre i proprietari delle unità agli estremi
della schiera si troverebbero fortemente svantaggiati
avendo almeno un lato, ovvero una superficie disperdente ,
in più; va detto tuttavia che sarebbe comunque possibile
redigere una qualificazione energetica locale, ovvero
riferita alla singola unità immobiliare, cosa che tra
l’altro, nelle ipotesi di appartamento con superfici
differenti, le consentirebbe il predimensionamento diretto
dell’impianto per la climatizzazione invernale e d
estiva.
Per quanto concerne in ultimo la seconda domanda, va detto
che, purtroppo, fino a quando non verranno redatte le
Linee Guida Nazionali e fino a quando non verranno
istituiti città per città o provincia per provincia i
relativi uffici per il controllo non si potrà nemmeno
parlare di Certificazione Energetica, ma la più di
Qualificazione Energetica. Va detto ancora purtroppo che
una “leggerezza” enorme dell’ultima
finanziaria è stata quella di “assimilare” il calcolo
energetico per un involucro edilizio riscaldato al
certificato energetico vero e proprio; ovvero ritengo
fermamente che il certificato lo dovrebbe poter rilasciare
un organo abilitato o un ufficio della P.A., la quale
a seguito di una domanda da parte degli aventi diritto,
verificata tutta la documentazione prodotta e quindi anche
l’elaborato di calcolo energetico con allegati grafici,
dovrebbe successivamente rilasciare, certamente dietro
versamento di tributo, il certificato stesso; l’iter
dovrebbe essere del tutto analogo a come si operava e
si opera per il certificato di abitabilità agibilità.
Se poi in ultimo volesse avere un’idea di come funzionano
effettivamente e correttamente l’iter burocratico
e volesse per assurdo un certificato energetico vero e
proprio, purtroppo non ancora con una validità legale
nella sua regione di appartenenza, può contattare
l’Agenzia CasaClima di Bolzano o visitarne il sito web.
Se
un permesso di costruire x una civile abitazione,
rilasciato prima del 18.02.2005, dovendo procedere alla
redazione della relazione dell'isolamento termico. A
quale normativa devo fare riferimento, se alla sola legge
10/91 oppure anche ai decreti successivi?
Ovviamente deve fare riferimento ai Decreti successivi.
Siamo
un condominio di 10 unità abitative e vorremmo montare
un impianto unico fotovoltaico. Siamo tutti d'accordo e
vorremo eliminare i singoli contatori montando un
contatore sommatoria dei singoli centralizzato con dei
ripartitori dei costi per unità abitativa. Il tutto per
fare un impianto fotovoltaico da 19,90 con scambio sul
posto. E'
possibile? L'Enel permette di eliminare 10 contatori e
fare un contatore centralizzato?
Si, è possibile; tuttavia andrebbe risolto ovviamente il
problema di verificare quanta energia consuma ogni utenza,
cosa tra l’altro risolvibile con dei sottocontatori in
lettura digitale che stabiliranno quanto ognuno di voi
consuma quotidianamente.
Un
immobile condominiale è stato oggetto di
ristrutturazione (gennaio 2008) consistente nella
sostituzione della pavimentazione, spostamenti di
tramezzature interne e nella sostituzione degli infissi
interni ed esterni. Qualora io debba vendere il suddetto
immobile sono tenuto a produrre al notaio l'attestazione
di qualificazione energetica? Cosa
si intende per superficie utile inferiore o superiore a
1000 mq (si intende la superficie calpestabile o la
superficie derivante dalla somma delle superficie che compongono
l'involucro?).
Per quanto concerne la certificazione – qualificazione
energetica è certamente tenuto ad effettuarla; per quanto
concerne la superficie il riferimento è alla superficie
netta riscaldata, qualcosa di assimilabile alla superficie
utile interna riscaldata.
Come
si calcola il fabbisogno di energia primaria per la
climatizzazione invernale?
L’equazione
di bilancio energetica è data dalla seguente formula Qh
= (Qt+ Qv)-η (Qi+Qs)
con
Qh = fabbisogno di calore nel periodo di
riscaldamento
Qt = perdita di calore per trasmissione
dell’involucro edilizio nel periodo di riscaldamento
Qv = perdita di calore per ventilazione nel periodo
di riscaldamento
Qi = guadagni per carichi interni nel periodo di
riscaldamento
Qs = guadagni termici solari nel periodo di
riscaldamento
η = rapporto tra guadagni termici e perdite di
calore
ovviamente i summenzionati valori sono tutti
dimensionalmente parlando misurati in kWh/a.
E'
obbligatorio presentare al comune contestualmente alla
richiesta di concessione edilizia per un piccolo locale
commerciale senza impianto di riscaldamento, la
certificazione energetica prevista dal 311/06
?
Per il momento le sole Province Autonome di Trento e
Bolzano richiedono come espressamente necessaria la
certificazione energetica di un generico involucro
edilizio come documento integrativo del permesso a
costruire o della semplice DIA; se il locale
effettivamente non è riscaldato, al solito il certificato
energetico non è necessario; di converso, come è
più logico intuire, il certificato energetico va redatto
sull’intero immobile che accoglie il locale commerciale
in considerazione.
In
una proiezione di certificazione energetica se si
utilizza una caldaia a legna l'unità viene classificata
di tipo A, cambiando a tavolino la caldaia con una del
tipo tradizionale lo stesso immobile viene classificato
come F. Quale sono le vostre considerazioni in merito? In
un'appartamento con 4 pompe di calore ( una per
ambiente ) come devo considerare i generatori di calore?
Sinceramente ciò che riporta è davvero poco probabile;
di fatti, la scelta della tipologia dell’impianto
per la climatizzazione invernale le fa guadagnare in
termini di emissioni di CO2 un certo delta, un
surplus, che va comunque di poco ad incidere sul valore di
trasmittanza complessiva dell’involucro edilizio; è poco
realistico che si possa ottenerne uno scarto di oltre
100( kWh/mq anno) cambiando il solo tipo di
impianto; per quanto concerne le pompe di calore deve
sempre valutare il fabbisogno di energia totale per la
climatizzazione; una o quattro è indifferente, è solo
una questione di potenza nominale dell’impianto.
Vorrei
modificare il mio appartamento cambiando la disposizione
degli ambienti e rinnovando gli impianti. Vorrei anche
cambiare gli infissi ed installare una caldaia mantenendo
anche l'attuale riscaldamento centralizzato. Sono
obbligata a predisporre il certificato di qualificazione
energetica?
Assolutamente, ricordo che il certificato energetico
“segue” l’edificio al pari del certificato di
agibilità-abitabilità; è un documento estremamente
importante e, indipendentemente dalla pratica di recupero
Irpef, entro il 2009 tutti gli immobili caratterizzati da
climatizzazione invernale ed estiva dovranno essere muniti
del certificato. È necessario quindi che si attivi per
ottenere detto certificato.
Possono
gli architetti progettare l'isolamento termico e gli
impianti di riscaldamento degli immobili per civile
abitazione?
Si, gli architetti possono effettuare questo tipo di
progettazione.
Un
cliente sta ristrutturando un fabbricato con cambio di
destinazione da deposito ad abitazione; dovendo
sostituire la copertura e gli infissi, eseguire un
intonaco a cappotto ed installare un camino caldaia, ha
presentato richiesta delle agevolazioni fiscali per il
risparmio energetico intanto, per la sola copertura che
è riuscito a realizzare, x le altre opere lo farà
successivamente. Poichè è necessario presentare un
attestato di qualificazione energetica domando: come è
possibile se prima non vengono ultimate le opere previste
e, in alternativa che documento approntare x non perdere
le agevolazioni?
Il certificato energetico è un documento di natura
prettamente progettuale o attestante lo stato di fatto
dell’immobile. Circa l’ultimazione dei lavori, va
detto che la stessa non è strettamente necessaria; di
fatti il decreto ammette per la produzione e l’invio
della qualificazione energetica all’ENEA, o il termine
del 28 febbraio dell’anno in corso o il sessantesimo
giorno dalla chiusura dei lavori. D’altra parte gli
interventi sono cumulabili in più anni a discrezione del
richiedente, ovvero, se per quest’anno il cliente ha
richiesto l’agevolazione per la copertura, nell’anno
solare in corso potrà richiedere l’agevolazione per la
rimanente parte degli interventi, purché l’attestato di
riqualificazione energetica sia pienamente corrispondente
a quanto dichiarato e alle prescrizioni progettuali.
Un
mio cliente ha installato nella propria abitazione una
caldaia a pellet e legna della resa calorica di 23 KW
integrativa alla caldaia a gas che già possedeva per la
produzione di acqua calda per il riscaldamento; un altro
cliente ha installato nel proprio ristorante una caldaia
a pellet della resa calorica di 34Kw integrativa alla
caldaia a gas che già possedeva per la produzione di
acqua calda per il riscaldamento. Possono richiedere la
detrazione del 55% facendo ricadere il tipo di intervento
tra quelli di riqualificazione energetica? In caso
affermativo, oltre alla verifica dell'indice di
prestazione energetica, deve essere verificato qualche
altro requisito (classe, ecc) della caldaia installata?
Bisogna attendere il 28 febbraio di quest’anno; ciò per
un semplicissimo motivo; con la precedente finanziaria
l’unica tipologia di impianto ammessa per il recupero
dell’IRPEF in ragione del 55% erano le caldaie a
condensazione; ciò giustamente nella considerazione che
quel solo tipo di caldaia era accompagnata da una prova
certificata dal produttore in termini di emissioni dei
fumi e del rendimento complessivo. Probabilmente con la
nuova finanziaria anche altri tipi di impianti verranno
inclusi negli interventi su cui poter richiedere il
recupero dell’IRPEF; da valutare quindi se il produttore
della caldaia è stato in grado di produrre un certificato
sull’emissione dei fumi e quindi della CO2.
Se
ho una palazzina formata da più piani e diversi
appartamenti; ogni appartamento ha una propria caldaia,
l'attestato va fatto per ogni singolo appartamento?
Il certificato energetico va comunque effettuato
sull’intero immobile, non sulle singole unità
immobiliari che lo compongono.
E'
vero che per
i fabbricati ricadenti nella categoria E.8 (DPR
n.412_1993) non è obbligatoria alcuna relazione o
certificazione o qualificazione o attestato? O meglio,
che cosa prevedono allo stato attuale le leggi e decreti
relativamente agli edifici E.8? Si precisa che l'ambito
territoriale è la Sardegna.
Non è obbligatorio alcun documento fino a quando non sono previsti
impianti per la climatizzazione invernale e/o estiva. Il
motivo di questo deriva direttamente dalla
considerazione che qualsiasi tipo di impianto emette
comunque CO2 in atmosfera; pertanto se per l’edificio in
esame non è previsto o non esiste alcun tipo di impianto,
automaticamente le emissioni saranno nulle, di conseguenza il certificato energetico non ha senso.
Sono
un termotecnico, il notaio per un atto di compravendita
ha chiesto ad un mio cliente, la qualificazione
energetica di un capannone agricolo superiore a
1000 mq. privo di impianto riscaldamento.Volevo
sapere se la richiesta è ammissibile e se io devo
redigere la domentazione richiesta, ed in che modo visto
che non esistono impianti di riscaldamento e caldaie?
Se il capannone non ha alcun impianto per il
riscaldamento, ovvero per la climatizzazione invernale, il
certificato non serve; a questo punto è sufficiente una
asseverazione redatta da tecnico abilitato e/o perizia
giurata che attesti quanto detto.
Per
la vendita di un opificio con annessi uffici è stato
richiesto l'Attestato di Qualificazione Energetica, ma
nessuno dei locali è fornito di impianto di
riscaldamento. E' comunque obbligatorio presentare
l'Attestato? Se si, i campi inerenti l'impianto di
riscaldamento vanno omessi?
Se l’opificio non è fornito di impianto per la
climatizzazione invernale, qualunque esso sia, il
certificato non serve; difficile comunque che per gli
uffici non sia stato previsto alcun tipo di impianto;
qualora non dovesse essere così, è chiaro che il calcolo
va effettuato solo su quella porzione di fabbricato, o di
copro di fabbrica che dir si voglia, interessata dal
riscaldamento; difatti il valore principale per il
calcolo, oltre la zona climatica di appartenenza,
l’altitudine in termini di m s.l.m., è proprio il
volume riscaldato, seguito dall’identificazione di tutte
le superfici disperdenti, ovvero dell’involucro, sempre
in riferimento al volume riscaldato; meglio ancora,
effettuata una sezione utile dell’involucro riscaldato,
vanno identificate tutte le superfici disperdenti,
calcolati i relativi valori di trasmittanza, in termini di
W/mqK, per giungere poi al valore del fabbisogno di calore
per la climatizzazione invernale in termini di kWh/mq
anno.
Vorrei
sapere che cosa s'intende precisamente con la definizione
di "finestre comprensive di infissi", visto che
nella pratica corrente i due termini sono considerati
sinonimi?
Il riferimento normativo vigente è indirizzato verso la
definizione del valore di trasmittanza medio calcolato
dell’elemento trasparente, ovvero della finestra; per
finestra ovviamente si intende il complesso di telaio più
vetro; i produttori di infissi a taglio termico sono
obbligati di fatti e di fatto a dover produrre un
certificato di trasmittanza degli infissi che producono;
altrettanto per i produttori di vetri a seconda delle
categorie; a questo vanno aggiunti anche i produttori sia
di telai che di vetri che, per vendere un prodotto finito
e certificato, dovranno a loro volta dichiarare il
valore di trasmittanza calcolato su telaio più vetro,
sempre in termini di W/mq K, che è il valore richiesto
dalla legge; in sunto, se chi produce la finestra è un
unico soggetto, allora si avrà il certificato completo
sulla finestra; se i soggetti sono due verranno forniti i
certificati sia del telaio che del vetro; nell’ultimo
caso sarà quindi un tecnico abilitato a dover calcolare
il valore di trasmittanza medio dell’elemento finito,
ovvero della finestra.
Nella
immissione dei dati di detrazione fiscale per una pratica
attinente il comma 347 (nuovo generatore di calore a
condensazione), il portale segnala presenza di anomalia
dovuta al "Fabbisogno di Energia Primaria per la
climatizzazione invernale" ed al "Risparmio annuo
di energia", che a causa delle strutture perimetrali
desuete, è superiore alla norma. Ciò
sarebbe comprensibile in caso di comma 344, dove l'Epi è
dovuto in ribasso del 20%. Nel
caso in esame, avendo solo sostituito il generatore e non
modificato le condizioni generali dell'immobile,
trattandosi di diritto acquisito per comma 347, come devo
regolarmi di fronte alla segnalazione negativa? Nel
dettaglio V=
502,44 - S= 344,70 - S/V= 0.68 -
SU= 168.00 Risultati:
Fep 14157,36 Kwh/anno Epi
84,27 kwh/mq anno Epi limite 76.61
Kwh/mq anno.
Se il quesito è stato correttamente posto l’unica cosa
da portare in detrazione è il costo della caldaia a
condensazione; con la nuova finanziaria sarà sufficiente
il solo certificato del produttore e quello
dell’installatore relativamente alla prova dei fumi; il
comma rimane sempre e solo il 347. D’altra parte i
valori riportati nella sua e-mail sono sufficienti per
catalogare l’immobile in esame in una categoria termica
D, quindi una struttura tradizionale con notevoli
dispersioni termiche; tuttavia se l’immobile è nella
provincia di Pescara, ovvero con 1718 HGT, gradi giorno,
con un rapporto S/V di 0,68, non dovrebbe essere molto
complesso pensare ad una ristrutturazione energetica con
fattore 10, ovvero per portare il suo involucro edilizio
dagli attuali 85 kWh/mq anno a circa 9 kWh/mq anno,
pensando, prevedendo e progettando
un intervento a cappotto con i giusti materiali
coibenti dotati di notevole capacità termica oltre che
bassi valori di conduttività, vetri basso emissivi con
telai a taglio termico.
Un
mio cliente (impiantista in pensione) lo scorso anno ha
installato dei pannelli solari per la produzione di acqua
calda sanitaria, dovendo redigere l'attestato di
qualificazione energetica chiedo se sia indispensabile la
certificazione da parte di un installatore regolarmente
iscritto alla camera di commercio? Inoltre preciso che il cliente
ha effettuato nel 2007 il pagamento del materiale mediante
bonifico bancario, ma non ha ancora effettuato il pagamento
dell'onorario dovuto al sottoscritto. Chiedo pertanto se il
pagamento venisse effettuato nel corrente anno potrebbe
avere diritto alla detrazione del 55%?
Per la prima domanda è indispensabile la certificazione
del produttore; mentre per la seconda parte è possibile
richiedere la detrazione del 55%.
In
un fabbricato composto da più unità immobiliari, ognuna
dotata di caldaia propria, è corretto considerare la SOMMA
di tali generatori per redigere la qualificazione
energetica?
Lla qualificazione energetica riguarda l’edificio
intero, non la singola unità immobiliare; per essere più
chiari, ipotizziamo un fabbricato di tre piani fuoriterra
con piano interrato garage, con tre appartamenti per piano
di differente superficie, 65, 45 e 100 mq di superficie
utile, tutti indipendenti; dunque, isolato idealmente
l’involucro edilizio, ovvero effettuata una sezione del
fabbricato e individuate tutte le superfici disperdenti,
ovvero pareti esterne, finestre, tetto, solaio su garage,
si effettua il calcolo per il fabbisogno di calore
specifico, calcolo che restituirà un valore di X kWh/mq
anno; essendo
un valore riferito alla superficie utile ne verrà il
fabbisogno di calore in termini di potenza per il
riscaldamento che chiaramente sarà, appartamento per
appartamento, differente; unica invece sarà la categoria
energetica dell’edificio. .
Il
decreto 311/2006 definisce che ...mentre non sono
considerati impianti termici apparecchi quali: stufe,
caminetti, radiatori individuali, scaldacqua
unifamiliari; tali apparecchi sono tuttavia assimilati
agli impianti termici quando la somma delle potenze
nominali del focolare degli apparecchi al servizio della
singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 15 kW.
Per un fabbricato in possesso di tali apparecchi come va
predisposta la qualificazione energetica? E' possibile
effettuarla? A quali condizioni?
La qualificazione energetica, così come è oggi
concepita, nulla altro è che il calcolo inerente al
fabbisogno specifico di calore nel periodo di
riscaldamento di un involucro edilizio; in questi termini
risulta ovviamente essere un predimensionamento della
potenza dell’impianto per la climatizzazione invernale;
nell’ottica poi del controllo delle emissioni di CO2 è
chiaro che stufe, camini e apparecchi simili, apparecchi
di cui non sono controllabili né valutabili sia le
emissioni che il rendimento, a meno che non venga fornito
dal produttore stesso, non possono essere catalogati come
impianti.
Se
fabbricato è composto da più unità
immobiliari e al momento solo una di queste è fornita di
caldaia (per la quale è sarà richiesta l'agevolazione)
è corretto considerare NON RISCALDATI i locali delle
altre unità immobiliari per redigere la qualificazione?
Si sottolinea che il riferimento per catalogare un
involucro edilizio come riscaldato o meno è lo stato
finale del progetto; ovvero, se ad oggi non è presente
l’impianto di riscaldamento, ma l’immobile in
questione è un fabbricato per civile abitazione, come può
considerarsi non riscaldato? Per spiegare meglio il
concetto di involucri riscaldati si porterà l’esempio
tipico che è quello del garage: l’unità in esame è un
involucro edilizio non riscaldato e quindi non necessita
di certificazione energetica.
Se
un albergo ha sostituito gli infissi solo in alcune
camere, cosa bisogna fare in questo caso per usufruire
della detrazione?
Si detrarranno solo tutte le spese sostenute per la
sostituzione parziale degli infissi.
In
merito alla detrazione, se ho acquistato e pagato
pannelli solari nel Dicembre 2007 e l'installazione
verrà eseguita nel 2008, in questo caso la detrazione
deve essere richiesta solo per i pannelli e non per la
manodopera? E' possibile richiedere la detrazione della
manodopera facendola rientrare nella nuova Finanziaria?
Va precisato che non solo il costo vivo del solare
termico, ma anche quello della manodopera sono
scaricabili in ragione del 55%, purché i pagamenti siano
sempre effettuati in chiaro, ovvero con bonifico bancario;
nello specifico una fattura dell’impresa che verrà
a montare l’impianto e lo renderà funzionante sarà
detraibile come anche l’eventuale onorario a pagarsi al
termotecnico se esiste un progetto dell’impianto in toto.
Se
faccio un investimento per la posa di pannelli
fotovoltaici e preparo tutta la documentazione per il
"Conto energia", le spese sono detraibili al
55%? Oppure gli incentivi valgono solamente per i
pannelli solari per la produzione di acqua calda?
Occorre attendere il 28 febbraio 2008 e sicuramente si
potrà dare una risposta più certa. In linea di massima
direi quasi certamente di no, in quanto il conto energia
già di per sé vale già come incentivo su una spesa
normalmente consistente.
Un
immobile riscaldato da sole pompe di calore necessita
della certificazione energetica?<
Essendo un immobile riscaldato necessita di tale
documentazione.
Nel
caso di vecchi edifici come bisogna affrontare la
problematica della certificazione energetica? Un
esempio puo' essere la vendita di un appartamento in
un palazzo costruito negli anni 80-90. Il Notaio in
questo caso è tenuto a chiedere la certificazione
energetica?
Nel caso di vecchio edificio va effettuato il calcolo per
gli indici energetici sullo stato attuale e sempre per
l’intero fabbricato non per il singolo appartamento; per
quanto concerne la vendita, o anche l’affitto dal 2009,
il certificato energetico diverrà parte integrante e
necessaria del rogito notarile al pari del certificato di
abitabilità-agibilità. Attendendo le linee guida
nazionali, il certificato energetico dovrebbe avere durata
ed efficacia per un decennio circa.
Per
lavori di riqualificazione
energetica è consentito
eseguire gli interventi in due
anni e conseguentemente come
bisogna regolarsi per il
certificato da inviare e per
gli sgravi fiscali sugli
acconti corrisposti
all'impresa esecutrice?
Ipotizziamo che i lavori di ristrutturazione energetica di
un fabbricato per l’importo di 100.000,00 € che
includano intervento a cappotto, infissi a taglio termico,
vetri basso-emissivi, nuovi impianti per il riscaldamento
e il raffrescamento siano iniziati nel novembre 2006
e siano terminati il 21 gennaio 2008; entro 60 gg
dall’ultimazione dei lavori il tecnico incaricato dovrà
inviare all’ENEA tutta la documentazione necessaria; con
ciò si vuol solo ribadire che il tempo di esecuzione dei
lavori non è vincolante; è vincolante in primis il
termine dei 60 gg, ed è ancora più vincolante che tutte
le spese sostenute dal committente, ovvero anche gli
anticipi corrisposti all’impresa esecutrice dei lavori
siano in chiaro, ovvero rintracciabili con bonifico
bancario; analogo discorso vale per i S.A.L. vidimati dal
direttore dei Lavori; stesso discorso per gli emolumenti
da corrispondere ai tecnici.
Per
la sostituzione degli infissi
nel 2007, per la quale è
stata fatta la domanda di
detrazione irpef, e per la
sostituzione dell'impianto di
riscaldamento a radiatori con
uno a pavimento radiante nel
2008. E' possibile fare
un'altra pratica di richiesta
di detrazione? Le due
detrazioni andranno sommate?
La detrazione è ancora possibile e cumulabile, andrà
chiaramente valutato se spalmare in tre o dieci anni
fiscali dal detrazione derivante dall’operazione.
Le
spese tecniche che possono
essere detratte sono solo
quelle relative
all'attestazione/certificazione
o anche quelle relative alla
progettazione e direzione dei
lavori inerenti alla
riqualificazione energetica?
Tutte le spese tecniche sono detraibili; anche queste
vanno liquidate a mezzo bonifico bancario e quindi con
regolare fattura da parte del professionista incaricato.
Per
abbassare il coefficiente volumico di dispersione
termica CD, quali sono i fattori che influenzano tale
valore?
Se il rilievo è ben fatto sinceramente c’è ben poco da
fare… il coefficiente di volume per la dispersione
termica dell’involucro edilizio è un indice
caratteristico della forma di un edificio: ovvero, a parità
di volume risulterà migliore per le forme compatte, ossia
per quelle forme che si avvicinano di più al cubo….
Molto incidono anche le irregolarità della facciata
e del tetto.. mi permetto di definirle irregolarità
sempre e solo in termini di coefficiente volumetrico.
Difatti, una facciata molto articolata da un punto di
vista architettonico, con molti aggetti, rientranze, bow-
windows avrà sicuramente una superficie disperdente
superiore a quella della forma geometrica pura
equivalente, il che vuol dire che avrà un peggiore indice
(volume riscaldato)/(superficie disperdente). Chiaramente
ciò non è un handicap, in quanto la miglioria energetica
è sempre effettuabile, chiaramente aumenteranno
considerevolmente i costi per la coibentazione e
necessariamente una maggiore attenzione per lo studio e la
risoluzione dei ponti termici.
La
presenza dei pannelli solari per la produzione
dell'acqua calda sanitaria sono già obbligatori o
bisogna aspettare i decreti attuativi? La presenza di
tali pannelli incide sulla valutazione dell'EP o tale
parametro è comprensivo anche delle energie
rinnovabili?
Come più volte ribadito niente è ancora necessario se
non aver cura estrema nel progettare un involucro edilizio
efficiente con valori contenuti in termini di trasmittanza
di tutte quelle parti costruttive, tompagnature esterne,
elementi trasparenti verticali, tetto, solai su volumi non
riscaldati et similia… sinceramente fatte queste
premesse, la scelta dell’impiantistica risulterà
stranamente ma efficacemente secondaria, anche se va detto
che scegliere tecnologie nuove come quella del solare
termico comporta sicuramente dei bonus in termini e di
efficienza complessiva e in termini di emissioni di CO2
in atmosfera.
In
una piccola residenza estiva sul mare, in Sicilia, non
condizionata nè riscaldata, è obbligatoria la
certificazione energetica?
Se l’involucro non è caratterizzato da climatizzazione
invernale ed estiva non è necessario.
Serve
la Certificazione Energetica per la vendita di un
appartamento costruito negli anni 60 e modificato solo
internamente con una DIA nel corso dell'anno 2008?
La risposta è caratterizzata sempre dalla seguente
considerazione: primo è necessario effettuare il calcolo
energetico dell’intero edificio e poi solo
successivamente si può valutare se la classe energetica
dell’appartamento è la stessa di quella del fabbricato
o, grazie ad alcune migliorie specifiche, risulti migliore.
Il
geometra è abilitato alla Certificazione Energetica?
Si, può redigere un Attestato di Qualificazione Energetica.
Dovendo
richiedere le agevolazioni fiscali (sostituzione totale
di infissi e intonaco a cappotto) per un edificio di
un'unica proprietà ma suddiviso in una zona
commerciale, un monolocale a piano terra ed un
appartamento al piano primo. L'agevolazione
rientrerebbe negli "interventi sull'involucro
edilizio". Per presentare un unico attestato di
qualificazione energetica (allegato A) ed un unico
allegato E devo far ricadere il tutto negli
"interventi di riqualificazione energetica di
edifici esistenti" anche se la detrazione è
inferiore a € 50.000? Come è meglio comportarsi?
Per non avere problemi bisogna necessariamente compilare
tutta la modulistica necessaria; molte sono le cose che
non funzionano ancora da un punto di vista normativo;
molte sono le dimenticanze anche macroscopiche del decreto.
D’altra parte va detto e rimarcato che la
casistica è davvero ampia e non sottovalutabile; per
esempio potrebbe trovarsi nella condizione che il suo
involucro edilizio per forma e gradi giorno di
appartenenza potrebbe rientrare nelle casistiche del comma
344, presentare a seguito del calcolo energetico un valore
in termini di kWh/mq anno inferiore al 20% del
valore limite riportato nell’allegato C del decreto, ma
presentare un valore di trasmittanza delle pareti
superiore ai minimi prestazionali dell’allegato D. A
questo punto sarà necessario barrare più commi, dal 344
al 349 e compilare tutti e due gli allegati più il
calcolo energetico..
Si
richiede un esempio pratico sull'assegnazione
dello sgravio fiscale al beneficiario e
l'eventuale modulistica per l'avvio della pratica?
Vanno compilati gli allegati A ed E del D.M. Ministero
dello Sviluppo Economico 19 Febbraio 2007
Disposizioni in materia di Attuazione dei commi dal 344 al
349 - Legge 27 dicembre 2006 n.296- Finanziaria 2007 -
G.U. del 26/02/2007-. Tutta la documentazione va inviata a
ENEA, Dipartimento ambiente,cambiamenti globali e sviluppo
sostenibile, via Anguillarese 301, 00123, Santa Maria di
Galeria (Roma), specificando come riferimento: Finanziaria
2007 – riqualificazione energetica. La modulistica è già
presente sul sito..
Per
un edificio commerciale venduto al grezzo e quindi
privo di impianti tecnologici, non è possibile
rilasciare l'attestato di qualificazione
energetica in quanto mancano i dati essenziali e
la norma parla di locali finiti. Cosa è
consigliabile fare?
L’edificio commerciale sarà comunque caratterizzato in
futuro da climatizzazione invernale e probabilmente anche
estiva; se nello specifico mancano i dati e quindi il
progetto dell’impianto per la climatizzazione invernale,
nulla toglie che si possa effettuare il calcolo energetico
inerente al solo involucro edilizio, calcolo che è e
rimane sempre la BASE di partenza. Gli impianti
tecnologici entrano in gioco solo nell’efficienza
energetica complessiva dell’immobile; vale a dire: se il
fabbisogno di calore dell’involucro edilizio è da
calcolo 38 KWh/mqa, ovvero quella che sarebbe una classe
energetica B, nulla vieta che la presenza di un
particolare impianto tecnologico progettato, tipo impianto
di ventilazione meccanica dell’aria controllato da una
pompa di calore alimentata a sua volta da un impianto
fotovoltaico, possa determinare in termini di efficienza
complessiva una notevole miglioria; si potrebbe scendere a
17 Kwh/mqa ed avere un edificio in classe A.
Chi
deve emettere il Certificato Energetico?
Attualmente è compito di un tecnico abilitato, ma la
documentazione emessa non è un certificato energetico ma
un Certificato di Qualificazione Energetica.
Per
ottenere la detrazione del 55%, in Lombardia, è
corretto aver pagato le fatture entro il 31
Dicembre 2007 e si può spedire la documentazione
entro la fine di febbraio?
Si, purchè sia rispettato il termine dei 60 gg dalla
chiusura dei lavori, sempre se i lavori in oggetto
necessitano della pratica della DIA.
Per
le detrazioni del 55% quota parte, e 36% quota
pate, le fatture devono essere pagate entro il 31
Dicembre 2007? La documentazione ad ENEA per il 55%
deve essere effettuata entro febbraio e per quelle
del 36%? La fine dei lavori in comune è svincolata?
Le fatture devono essere pagate entro il 31 Dicembre 2007.
La documentazione va presentata entro i 60gg dalla
chiusura lavori e comunque non oltre il 28 Febbraio 2008.
Gli interventi del 55% e del 36% non sono cumulabili.
E'
prevista un'abilitazione tipo 949 o 818 per il
rilascio di Certificati Energetici?
Non c’è
un’abilitazione, ma una formazione specifica. Nello
specifico, un tecnico iscritto presso un Ordine
Professionale è già un tecnico abilitato ad operare nel
settore. Va detto comunque che la legge nata sotto il
precedente governo prevedeva degli organi di controllo,
delle Agenzie per l’appunto, che dovessero rilasciare un
certificato energetico sulla base di un progetto
energetico-architettonico ed impiantistico presentato e
redatto da un tecnico abilitato per conto di un
committente; la 311/06 e l’ultimo D.M. Ministero dello
Sviluppo Economico 19 Febbraio 2007 hanno creato tuttavia
una notevolissima confusione, assimilando ed equiparando
il calcolo energetico del fabbricato con la certificazione
energetica stessa. In pratica si bypassa la presenza,
necessaria e fondamentale a mio parere, delle
agenzie lasciando al professionista di turno la libertà e
la responsabilità di poter affermare che un certo
edificio è X Kwh/mqa. Per la formazione si possono
visitare i siti internet di CasaClima e del Sacert.
In
riferimento ad un calcolo eseguito in base al D. Lgs.
192/05 e prima dell'entrata in vigore del D. Lgs.
311/06, ora dovendo redigere la Certificazione Energetica
i calcoli secondo il 311/06 non risultano verificati,
mentre prima lo erano. E' possibile comunque redigere
la Certificazione Energetica oppure occorre effettuare
delle modifiche?
La Certificazione Energetica è un quadro completo dello
stato reale di un fabbricato da un punto di vista
energetico Pertanto non conta che l'edificio era verificato per quelli che
erano i requisiti minimi della precedente normativa. Non è stato ancora legiferato
in merito
a quale sia la classe energetica minima per ottenere un
permesso a costruire ex novo o concedere una
ristrutturazione di un qualunque fabbricato con una DIA.
Solo nella più volte citata Provincia Autonoma di
Bolzano, le leggi sono chiare e fortemente
restrittive e nella fattispecie ammettono e indicano
delle prestazioni energetiche minime senza le quali
avviene di norma il diniego della pratica.
Il
genero del proprietario di un immobile abita da 20 anni
nella casa del suocero senza contratto nè comodato. Se
il genero sostenesse le spese per l'installazione di
pannelli solari e sostituzione della caldia, potrebbe
richiedere le detrazioni del 55%? E' necessario un
contratto? Può richiedere la detrazione per le spese
della rete del gas avendo effettuato la sostituzione
della caldaia a gasolio con una a condensazione?
Nell’allegato E del D.M. Ministero dello Sviluppo
Economico 19 Febbraio 2007, ovvero la modulistica da
compilare, viene richiesto espressamente a che titolo,
ovvero se possessore, detentore, contitolare, viene
effettuata la richiesta, dati che sinceramente sono a
firma e a responsabilità del richiedente. Tenuto conto
che i bonifici per il pagamento vanno tutti effettuati
dallo stesso soggetto richiedente e che il solo a poter
disconoscere quanto richiesto è l’effettivo
proprietario, non ci sono impedimenti. E' utile sapere se
il soggetto richiedente può scaricare l’aliquota Iperf
in ragione del 55%. E' possibile richiedere la detrazione
per la sostituzione della caldaia.
Per
un fabbricato in fase di ristrutturazione con
pratica per detrazione del 36%, per i lavori
inerenti il rifacimento del tetto è possibile
usufruire della detrazione del 55% sul risparmio
energetico anzichè del 36%?
Non è ammessa la cumulabilità delle pratiche, pertanto
può essere presentata solo una delle due.
Per
la sostituzione degli infissi esterni l'Attestazione
Energetica va fatta compilando l'intero fax-simile
rilasciato dall'Agenzia delle Entrate, oppure può
essere omessa la parte riguardante la prestazione
energetica dell'edificio con i relativi calcoli?
Fino all'anno 2007 tale documentazione era necessaria, con
la nuova non è richiesta.
Chi
ha effettuato lavori con diritto di agevolazioni
fiscali del 55% ha tempo 60 gg per la presentazione
dei documenti all'ENEA oppure ha tempo fino al 28
Febbraio? Inoltre per avere diritto all'agevolazione
fiscale è necessaria la presentazione della pratica
DIA in comune, anche se non richiesto?
I termini di presentazione dei documenti sono di 60 gg. Se
presso il comune di appartenenza dell'immobile la
categoria dei lavori prevista non richieda la DIA, allora
il termine ultimo per la presentazione della
documentazione è fissato per il 28 Febbraio 2008. Si
ribadisce che, per l’anno solare 2007, la documentazione
va inviata all’Enea entro e non oltre il 60° giorno
dalla chiusura dei lavori e comunque non oltre il 28
febbraio 2007; in ogni caso tutti i pagamenti, compresi
gli oneri professionali dovuti ai tecnici vanno pagati
entro il 31 dicembre 2007 a mezzo bonifico bancario.
Quali
sono i vantaggi economici derivanti dalla
Certificazione Enrergetica?
I vantaggi sono notevoli, anzitutto è possibile conoscere
quanto costa il riscaldamento invernale sapendo
immediatamente il fabbisogno di calore specifico per
superficie utile riscaldata, a cui corrisponde un
determinato consumo in termini di litri di
gasolio,metri cubi gas metano, o Chili di pellet ed anche
un indice di emissione di anidride carbonica
nell’atmosfera per giorno di riscaldamento effettuato. In
questa ottica il certificato energetico nella sua
immediatezza indica in maniera estremamente precisa il
consumo energetico e la corrispondente quota di anidride
carbonica immessa in atmosfera; più piccolo è questo
numero, migliore sarà la classe energetica di
appartenenza, minori saranno i consumi, le emissioni di
CO2 e le tasse previste dal protocollo di Kyoto, a cui
l'Europa e quindi l'Italia ha aderito.
Quando
sarà obbligatorio effettuare la Certificazione
Energetica dei singoli appartamenti?
Allo stato attuale le linee guida in merito non sono
ancora ben chiare e definite. Il Certificato Energetico
riguarda per il momento un generico involucro edilizio
riscaldato; tra qualche anno si parlerà di involucro
edilizio caratterizzato da climatizzazione invernale ed
estiva; in quest’ottica non ha senso parlare della
certificazione di un singolo appartamento all’interno di
una fabbricato condominiale; ovvero, prima è necessario
il certificato dell’intero immobile, poi, forse, quello
del singolo appartamento, e ciò solo qualora
quest’ultimo dovesse presentare delle caratteristiche
tecnico-impiantistiche tali da restituire un diverso
valore del fabbisogno energetico rispetto a quello del
fabbricato.
Per
la redazione di un Certificato relativamente al
miglioramento dei requisiti termici di un ambiente a
seguito della sostituzione degli infissi esterni, per
usufruire della detrazione del 55% i termini per
l'esecuzione dei lavori è stato prorogato rispetto al 31
Dicembre 2007 e quale documentazione occorre presentare?
Il Decreto Legislativo indica tassativamente che la
documentazione da inviare all'ENEA deve essere prodotta
entro e non oltre i 60 giorni dalla chiusura dei lavori.
In questo caso, trattandosi di semplice cambio di infissi,
non necessitando pertanto della DIA presso il comune di
appartenenza, il termine ultimo per l'invio della
documentazione è quello del 28 Febbraio 2008. La
documentazione da presentare consiste nell'Allegato E
del D.M. Ministero dello Sviluppo Economico 19 Febbraio
2007 Disposizioni in materia di Attuazione dei commi dal
344 al 349 - Legge 27 Dicembre 2006 n° 296 - Finanziaria
2007 - G. U. del 26 Febbraio 2007. La documentazione va
inviata a: ENEA, Dipartimento ambiente, cambiamenti
globali e sviluppo sostenibile, via Anguillarese 301,
00123, Santa Maria di Galeria (Roma), specificando come
riferimento: Finanziaria 2007 - riqualificazione
energetica.
Quali
sono le responsabilità di un termotecnico che redige il
progetto di isolamento termico?
Occorre prestare la giusta attenzione sul montaggio
corretto del cappotto, degli infissi e dei vetri, e
dell’impiantistica. Un cappotto mal montato o mal posto
in opera perde circa il 40% della propria efficienza, per
non parlare di infissi e vetri, peggio ancora per
l’impiantistica; tutte queste sono categorie di lavori
di pertinenza e responsabilità della Direzione Lavori.
Pertanto, è d'obbligo pretendere degli esecutivi da
cantiere estremamente dettagliati e precisi, sia dal
progettista architettonico sia dal termoidraulico.
La
sostituzione di porte esterne con porte nuove rispondenti
alle caratteristiche per il Risparmio Energetico, potrebbe
rientrare nei benefici fiscali della Legge Finanziaria
2008 presentando solo la Certificazione rilasciata dalla
ditta produttrice?
E' necessario attendere il 28 febbraio 2008 per essere
sicuri, comunque la sola Certificazione del produttore
dovrebbe essere sufficiente.
Qual'è
l'iter procedurale per diventare Certificatori Energetici?
Allo stato attuale non esiste un albo nazionale dei Certificatori
Energetici; tuttavia diverse agenzie, tipo
Casaclima, Sacert ed altri operano anche nella formazione
professionale per tecnici del settore, quindi ingegneri
architetti, geometri, periti edili ed industriali. Per
maggiori informazioni, si
può consultare il sito http://www.agenziacasaclima.it;
in esso troverà l’elenco dei corsi base, quelli
specialistici, ma anche quelli per artigiani e
committenti; va aggiunto e soprattutto riconosciuto che
nella Provincia Autonoma di Bolzano hanno saputo
precorrere i tempi e fornire un quadro formativo e
normativo completo.
E'
possibile richiedere la detrazione IRPEF per i serramenti
esterni di fabbricati di nuova costruzione? Quali sono i documenti
da inviare all'ENEA?
Non ancora, nel senso che l'orientamento attuale è quello
di favorire gli interventi di ristrutturazione. Per le
nuove costruzioni ciò non avrebbe alcun senso; difatti
verranno presto resi obbligatori quei minimi prestazionali
energetici, inderogabili, sempre in termini di
trasmittanza, che garantiranno consumi energetici per lo
meno contenuti per tutte le nuove costruzioni.
Esistono
contributi per l'installazione di pannelli fotovoltaici?
Per il fotovoltaico vedi agevolazioni Conto Energia; per il solare
termico è sempre valido il D.M.
Ministero dello Sviluppo Economico 19 Febbraio 2007
-Disposizioni in materia di Attuazione dei commi dal 344
al 349 - Legge 27 dicembre 2006 n.296- Finanziaria 2007 -
G.U. del 26/02/2007-;il comma di riferimento è il 346.
Per
la costruzione di un capannone di circa 2500 mq destinato
a deposito di merci e quindi non necessitando di un
impianto di riscaldamento, l'involucro del capannone deve
comunque avere i requisiti previsti dal 311 cioè pareti
con K di 0.37, copertura con K di 0.32 ed infissi con K di
2.4?
Se l’involucro non è né riscaldato, né raffrescato,
non c’è l’obbligo della Certificazione Energetica.
Nulla vieterebbe comunque di realizzare un involucro
edilizio energeticamente efficiente; i valori di
trasmittanza, che si ricorda essere stati uniformati con
la lettera U, indicante dimensionalmente i (W/MqK) di
qualunque elemento dell’involucro edilizio,
indicati nella domanda sono comunque ancora troppo elevati.
Per
la progettazione di un edificio civile composto da 4
unità abitative e 1 unità commerciale in cui non è
previsto un impianto di riscaldamento, come bisogna
comportarsi? E' possibile fornire il riscaldamento esclusivamente
con pompe di calore?
E' inusuale avere locali commerciali senza alcun
riscaldamento. Per quanto concerne la climatizzazione
invernale ed estiva, la scelta delle pompe di calore è
ottimale, tenuto conto anche dell'estrema versatilità
delle stesse in un impianto che potrebbe essere di tipo
misto, ad esempio con un impianto di ventilazione
meccanica dell'aria, caratterizzato dallo sfruttamento del
calore del terreno a mezzo di impianto di suzione d'aria
suborizzontale, regolato da una pompa di calore e
alimentazione della stessa con impianto fotovoltaico.
Quale
iter burocratico bisogna seguire per ottenere l'autorizzazione
comunale e la detrazione del 55% dell'IRPEF per la sostituzione
di una vecchia caldaia con una nuova a condensazione e l'installazione
di pannelli solari?
A meno di prossime deroghe e/o cambiamenti, la categoria
di interventi in esame dovrebbe essere comunque
autorizzata tramite D.I.A.; per le detrazioni fiscali, le
modalità e quant'altro si consiglia di visitare il sito
dell'Enea ( www.enea.it).
Con
la nuova Finanziaria 2008, le caldaie non a condensazione
rientrano nelle detrazioni fiscali del 55%?
Occorre attendere il 28 Febbraio c.a.. Tendenzialmente
anche gli impianti ad elevata efficienza energetica
dovrebbero essere inclusi, ma per averne la certezza
occorre attendere la data succitata.
Può
rientrare nelle agevolazioni per il risparmio energetico
la costruzione di una stufa in muratura alimentata con
legna, che richiede il consolidamento del solaio e la
demolizione di parete divisorie tra stanze, dotata di
apertura e chiusura elettronica dell'aria, considerato che
consente il riscaldamento di un intero appartamento senza
utilizzo di energia da fonti tradizionali, rientrando
nelle tabelle previste dalla finanziaria 2007?
Occorre attendere il 28 Febbraio c.a.. In attesa è utile
sapere se il produttore della stufa è in grado di fornire
una Certificazione reale dell'effettivo rendimento della
caldaia, nonchè il controllo dei fumi di emissione e
l'equivalente CO2 prodotta per ora di
funzionamento.
Per
i capannoni ad uso agricolo è necessario produrre la
Certificazione Energetica?
Si, la Certificazione Energetica va prodotta sempre se i
locali sono riscaldati.
In
un condominio l'assemblea condominiale ha deliberato di
impermeabilizzare e coibentare il tetto (a falda). E' possibile
detrarre questa spesa con il 55% per il risparmio
energetico? Se si, quali sono gli obbiettivi da
raggiungere per usufruire le detrazioni secondo le nuove
leggi sul risparmio energetico (D.Lgs. 192/05 e 311/06)?
Si, va sempre valutato se i soggetti richiedenti pagano
l’IRPEF e in che misura; per gli obiettivi vedere
la tabella
corretta del senato.
Nel caso di ultimo piano con copertura di chiusura
inclinata e controsoffitto (esempio: cartongesso) per
diminuire il volume da riscaldare, e' buona norma
progettare "termicamente" il solaio di copertura
ignorando la presenza del controsoffitto? Oppure che cosa
e' consigliabile?
Va sempre identificato l’involucro da riscaldare:
ovvero, presa una sezione utile del fabbricato si
individuano il tetto, gli elementi opachi verticali,
ovvero le pareti esterne, gli elementi trasparenti
verticali, ovvero le finestre e il primo solaio che chiude
l’involucro edilizio stesso, tipo quello a ridosso di
una cantina o direttamente a quota fondazioni; per questi
elementi va calcolata la trasmittanza termica in termini
di W/mqK; nel caso specifico richiesto, se
l’intercapedine d’aria tra cartongesso e solaio è al
massimo di 6 cm, allora la trasmittanza termica del
pacchetto cartongesso, aria in quiete a 20°c, solaio
strutturale, coibentazione, impermeabilizzazione e
tegole, va valutato nel suo complesso; differentemente per
spessori d’aria superiori ai 6 cm la presenza del
cartongesso è perfettamente inutile.
Chi deve munirsi della Certificazione Energetica?
Andrebbe detto quali immobili, non chi; la Certificazione
Energetica accompagna il fabbricato o qualsiasi immobile
ad uso residenziale e/o industriale in termini sempre di
involucri edilizi riscaldati durante il periodo
invernale; quindi fabbricati, case unifamiliari, villette,
edifici con destinazione ufficio per un qualsiasi opificio
o complesso industriale, gli opifici industriali stessi
purché siano sempre riscaldati.
Ho una proprietà con 1,5 ha di terreno in zona agricola,
che benefici posso avere da ciò, e cosa posso realizzare,
basta come superficie o è insufficiente?
Benefici in termini di volumetria aggiuntiva da
concedere sono solo riconosciuti nelle province autonome
di Trento e Bolzano; lì si arriva, nel caso di
costruzioni in classe energetica alta, Classe A, A Gold e
passive, ad incrementi di volumetria a parità di indici
urbanistici, nell’ordine del 35%.
Dovendo
richiedere le agevolazioni previste dalla legge
relativamente al solo cambio degli infissi, (sulla scorta
anche delle ultime novità), quale documentazione deve
essere compilata e a chi bisogna inviarla?
Va compilato l’allegato E
del D.M. Ministero dello Sviluppo Economico 19 Febbraio
2007 Disposizioni in
materia di Attuazione dei commi dal 344 al 349 - Legge 27
dicembre 2006 n.296- Finanziaria 2007 - G.U. del
26/02/2007-; il tutto va inviato a: ENEA, Dipartimento
ambiente, cambiamenti
globali e sviluppo sostenibile, via Anguillarese 301,
00123, Santa Maria di Galeria
(Roma), specificando come riferimento: Finanziaria 2007
– riqualificazione energetica.
E' necessaria la Certificazione Energetica per la
realizzazione di box pertinenziali costruiti da un'impresa
per essere venduti a privati?
Sempre e solo se sono
riscaldati.
Gradirei sapere su internet
dove posso trovare la modulistica per la Certificazione Energetica
da effettuare per la sostituzione di una caldaia a gas e
infissi esterni?
Tutta la documentazione è disponibile sul sito dell’ENEA ( www.enea.it).
Mi hanno chiesto di fare una certificazione energetica
per un fabbricato superiore a 1000 mq esistente per una
vendita immobiliare.
Vorrei sapere se devo fare un nuovo progetto per rientrare
nella normativa della 311 oppure fare una fotografia dello
stato attuale. Inoltre tale attestato a chi lo devo
consegnare?
Nessun progetto; deve semplicemente effettuare la
certificazione, ovvero il calcolo degli indici termici del
fabbricato, sullo stato attuale; non va inviata a
nessuno… ne avranno copia conforme all’originale gli
acquirenti in fase d’asta dell’immobile.
La Certificazione Energetica è
necessaria anche per i privati?
Si.
Per la sola sostituzione degli infissi è necessario
compilare l'allegato A o basta solo l'allegato E?
Purtroppo il Decreto Legislativo 311/06 è fatto
maluccio; a rigore andrebbero compilati sia l’allegati A
che l’allegato E; comunque sia, a rigore, va calcolato
l’indice energetico dell’intero fabbricato…. Ovvero
se sono proprietario di un appartamento all’interno di
un fabbricato, la certificazione energetica riguarda
sempre tutto il fabbricato e non il singolo appartamento;
in quest’ottica chi paga un tecnico per fare la
certificazione e a che prezzo???
Quale deve essere lo spessore minimo vetrocamera in
infissi di legno?
Quale lo spessore minimo pannelli sughero
nell'intercapedine per isolamento esterno tra muro
perimetrale e fodera in forati 8x15x30.
Il minimo è 4 mm, ma è anche il massimo, è un passo
standard per produzione; stesso discorso per i pannelli di
sughero…al di sotto di 10 mm nessuno li produce, ma al
di sotto dei 50 mm non servono a molto.
Se alcune fatture vengono pagate con bonifico nel 2007
ed altre verranno pagate nel 2008 posso comunque accedere
alla defiscalizzazione del 55%? La pratica la faccio nel
2008 e defiscalizzo nel 2009?
La domanda di detrazione Irpef va fatta calcolando in
termini di detrazione tutte le spese effettuate con
bonifico bancario, comprese quelle per onorario del
tecnico calcolatore, in riferimento all’anno
solare.
Un mio cliente ha costruito dei box interrati (garage)
nell’aprile di quest'anno. Dovendo venderne alcuni, il
notaio mi ha chiesto la certificazione energetica per tali
garage interrati - tra l'altro sprovvisti di qualsiasi
impianto termico - . Secondo me la tipologia del manufatto
non richiede la certificazione energetica in quanto non è
possibile conseguire nemmeno ad una classificazione
negativa, pertanto ho suggerito al notaio di inserire tale
dicitura nell'atto pubblico di vendita. Ho sbagliato?
Nessuna certificazione…. Sono involucri non
riscaldati.
Mi rivolgo a voi per un quesito riguardante le
detrazioni fiscali del 55%. Un mio cliente deve sostituire
una caldaia con annessi pannelli solari.Ma non riuscirà a
completare l'installazione nel 2007. Possiede solamente la
fattura dell'acquisto materiale datata, però, dicembre
2007. Non avendo effettuato comunicazione al Comune (non
necessaria) non possiede una data di collaudo
"ufficiale". Può inserire tale fattura nelle
detrazioni fiscali della finanziaria 2008? Oppure deve
effettuare tutti i pagamenti nel 2007 per usufruire delle
detrazioni fiscali del 55%?
No, tutti i pagamenti vanno effettuati nell’anno
fiscale, il 2007 per il 2008 e via di seguito…
In caso di edificio condominiale di nuova costruzione,
la quota di energia da fotovoltaico obbligatoria può
essere destinata per es. al consumo delle parti comuni e
quindi con un impianto dedicato che abbia potenza quanto
le varie quote sommate?
Il principio va invertito, nel senso che, calcolato il
fabbisogno elettrico per le parti comuni, ascensori,
illuminazione e quant’altro, da cui discende il
dimensionamento dell’impianto fotovoltaico, sarà
successivamente effettuata la ripartizione per millesimi.
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